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2020-06-11

Il ruolo del Designer nel tempo delle piattaforme Enterprise.

di Diego Merello

Nel 2000 eravamo sfidati a progettare una comunicazione efficace che potesse essere realizzata tramite tabelle html. Nel 2001 abbiamo spinto la creatività ai limiti del necessario con l'avvento di Flash. Nel 2003 abbiamo imparato dall’Open Source a prendere qualcosa che esiste e riprogettarla al meglio.

Tra il 2013 e oggi abbiamo visto nascere e crescere le soluzioni Enterprise.

Una piattaforma Enterprise nasce per servire più processi, funzioni e tipologie di utenza integrandosi con i sistemi IT aziendali attraverso soluzioni più strutturate e complesse di una normale web application e necessita competenze trasversali di alto livello sia a livello progettuale che tecnico. Per questo spesso le soluzioni Enterprise (per citare le più conosciute: Salesforce, Sap Hybris, IBM websphere, Magento, come i più emergenti Shopify, Big Commerce e così via ...) porta spesso con sé, per il mercato che copre, la necessità di una standardizzazione dei processi.

Siamo stati stupiti dalla potenza di soluzioni solide, strutturate e costruite per esigenze analizzate sui grandi numeri. Il ruolo del Design è cambiato nuovamente, perché riprogettare un prodotto sul quale sono stati fatti così forti investimenti è un tema delicato. Molto delicato.

La mera declinazione estetica non è che un particolare, nessuno compra un abito costoso scegliendo solo il colore, vuole la taglia adatta a sé, il fitting corretto, e spesso, se ha investito molto, pretende il "su misura".

"Innovative design always develops in tandem with innovative technology."
Dieter Rams

Il ruolo del Design, oggi

In questi ultimi anni sempre di più le grandi aziende (e anche le più piccole) ci chiedono di essere accompagnati. Chiariamo subito una cosa: un Designer non è un cane per ciechi, spesso è una guida per persone che vedono benissimo.

Vedono molto più avanti di quanto gli viene proposto: acquistano soluzioni Enterprise riconoscendone il potenziale, non le features garantite al momento. Investono sulla visione che queste soluzioni propongono. E ci chiedono di essere accompagnati.

Qual è il nostro ruolo oggi, nel mondo delle soluzioni Enterprise, dove i grandi numeri e le best practice sono già state applicate?

“In my opinion, no single design is apt to be optimal for everyone.”
Donald A. Norman

1. Immedesimarsi e capire il contesto

La prima prerogativa del designer si chiama immedesimazione. Non c'è paradigma, non c'è teoria progettuale che possa scartare questo fattore.

Davanti ai freddi dati analitici o davanti ai video capturing tratti dai nostri tools di behavioral tracking, al fondo rimane una domanda: che cosa stava pensando quando ha fermato quella gesture? Perché non ha visto quel link? cosa aveva in mente, dove voleva andare?

Immedesimazione, o in modo forse più completo: Empatia. Per anni abbiamo pensato che l'empatia fosse solo la prerogativa per conoscere l'utente finale, lo "user". Oggi scopriamo qual è il modo in cui non siamo al fianco dell'azienda, ma dentro l'azienda.

È la modalità che abbiamo di capire le premesse, il contesto, le esigenze, persino i timori che vive l'azienda all'inizio di un progetto digitale. Un approccio curioso come il gentile fastidio di sentire i bambini ripetere ad ogni risposta: "e perché?"

Questo approccio permette di affrontare l'era delle soluzioni Enterprise senza soggiacere al "dicono sia il miglior software", ma valutandoli a fondo, con un giudizio basato sul proprio contesto e sulla propria reale condizione aziendale.

2. Facilitare la relazione

Questa empatia è contagiosa. Perché mai oggi tutti i consulenti scoprono quei processi che i Designer hanno sempre sentito naturali: gli schizzi su una parete, le mappe mentali, i post it e le correlazioni di idee, il brainstorming divergente, la prototipazione, il dialogo aperto e diretto?

Perché questo approccio facilita, non l'ideazione, ma la relazione.

Una nuova relazione è quanto serve ad ogni azienda per ideare qualcosa di nuovo. E questo oggi è il ruolo in cui possiamo dare un apporto fondamentale.

Un designer oggi più che mai ha un compito meraviglioso: facilitare una dinamica progettuale, non difensiva, basata su una relazione empatica.
Io, Diego Merello :)

E questa dinamica progettuale permette il dialogo di persone che vivono in una azienda mondi distanti: dal marketing al reparto IT, dal customer care al reparto Sales, l'amministrazione, il brand management, la logistica, la direzione creativa.

Volete una soluzione Enterprise? Le persone sopra citate hanno fino ad oggi usato qualcosa che hanno costruito in anni di lavoro. Difficilmente metteranno a repentaglio la loro comfort zone.

Ogni singola persona di ogni singolo reparto vorrà fare di quel "prodotto pronto" il "mio prodotto digitale".

Ma in ogni soluzione Enterprise che si rispetti c'è spazio per lavorare di cesello, se c'è un dialogo, se si facilita il dialogo, ognuno può trovare luogo e condizione di condurre il progetto digitale verso la migliore soluzione per sé, e quindi, per l'azienda.

3. Capire i perimetri, valorizzarli, fare hacking

C'è una frase che ci sentiamo dire spesso in Wip Italia: "la documentazione tecnica? perché ti interessa? tu non devi disegnare?". Antoni Gaudì a una domanda del genere avrebbe mostrato un arco a catenaria e risposto "non lo ho disegnato a caso".

I più grandi Designer erano grandi conoscitori della tecnica, e la tramandavano con la bottega. A noi piace imparare a progettare prodotti digitali scrivendo codice e tediando chi lo scrive meglio di noi nei nostri uffici.

I perimetri rendono più creativi e più efficaci.
Il mio socio Andrea, detto Joy

Per disegnare bene interfacce su Sap Hybris Commerce siamo diventati partner Sap e ci abbiamo sviluppato frontend per anni. Così abbiamo fatto con Magento e poi Adobe, e oggi con Shopify usiamo lo stesso approccio.

Conoscere le potenzialità di una soluzione Enterprise significa poterne valorizzare ogni funzionalità esistente, poter disegnare interfacce che diano rilievo alle features più adatte per il contesto sul quale la soluzione "as-is" viene applicata.

E quando l'azienda ha bisogno di un vestito su misura, un bravo Designer digitale può evitare di tirare il tessuto a destra e sinistra inconsapevolmente, creando strappi estremamente costosi. Può al contrario fare un taglio da una parte e un ricamo dall'altra, mantenendo i costi e valorizzando la soluzione.

Le prossime sfide, cosa ci aspetta?

Siamo passati dalle tabelle html, l'open-source (che continuiamo ad amare profondamente), e le soluzioni Enterprise.

Domani i modelli di business sul digitale troveranno altre strade, e noi saremo sempre dello stesso avviso: la tecnologia cambia, le mode estetiche pure, ma la vera progettualità rimane attaccata all'unico fattore che ci interessa mantenere: la nostra curiosità intorno alle persone, a quello che fanno, a quello che vorrebbero fare, e al potenziale che hanno di creare ogni giorno qualcosa di nuovo, e migliore.

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